La cura di chiama Ricerca, e anche Antonella, Camilla e Mariarosa
Non è facile credere in quel che non si vede e la ricerca sul cancro da molti è ancora percepita come qualcosa di astratto. Ma come ci racconta Antonella Clerici, ambassador AIRC, i risultati sono le tante persone guarite come Mariarosa e Camilla che hanno superato una diagnosi grazie alla ricerca. E grazie all’impegno di migliaia di scienziati che lavorano senza sosta per trovare le giuste risposte per tutti i tipi di cancro.
Quando si è giovani, una diagnosi di cancro è certamente l'ultima cosa che ci si aspetta dalla vita. Camilla ha scoperto a 12 anni di avere la leucemia mieloide acuta: "La malattia non bussa alla porta, arriva! Improvvisamente capisci che il cancro può colpire chiunque in qualunque momento della vita". Così inizia il suo percorso di cure, Camilla segue quattro cicli di chemioterapia e viene sottoposta al trapianto di cellule staminali, senza abbattersi neanche un minuto. Oggi Camilla sta bene ed è diventata una giovane infermiera che cerca di ricambiare ciò che ha ricevuto.
Mariarosa, invece, a 23 anni ha avuto una diagnosi di Linfoma di Hodgkin: "È stato un fulmine a ciel sereno… ho iniziato subito le chemioterapie, ho fatto sei cicli. Non è stato facile, devo molto ai medici, infermieri, operatori per avermi fatto sentire a casa quando ero lì, anche perché con il Covid non ho potuto avere nessuno accanto, nemmeno mia mamma.. avevo solo la fortuna di mia zia che lavorava in ospedale". Oggi Mariarosa sta bene, si sottopone ai controlli e studia per diventare psicologa: “Sarò sempre grata alla ricerca, perché la ricerca mi ha salvato la vita".
